In Ateneo c'è una pagina dove vengono citati autori
della vecchia commedia sconosciuti da altre fonti. "Delle parodie vennero redatte
dal poeta della vecchia commedia Ermippo. Ma il primo a partecipare ad
agoni drammatici fu Egemone, vincitore ad Atene con altre parodie, ma ben
figurando con La battaglia dei giganti. Scrisse pure una commedia in vecchio
stile intitolata Filinna. C'era anche Eubeo, che disse molte
cose di spirito nei suoi poemi. Questo c'è in La Battaglia dei cercatori di bagni
(balanéos machis):
'Essi si lanciarono l'un l'altro le lance dalle bronzee punte'.
E c'è quella del barbiere che litigò a proposito di donne con il vasaio: 'Non sei
abbastanza coraggioso nell'arte tua, barbiere, per derubarlo; e neppure tu, figlio di
Peleo'.
C'era una certa stima per tali scrittori tra i Greci di Sicilia, ed è attestato da Alessandro
di Etolia, il poeta tragico, che scrisse una elegia con tale fare:
'Quando l'impietoso cuore di Agatocle li guidò fuori dalla loro terra
natia. Tuttavia tale uomo si distingue dagli antenati. Con la giovinezza sempre sapeva
come uno straniero può vivere tra gli stranieri, e per la sua folle passione egli volò
alle stesse altezze dei versi di Mimnermus. Bene ritrasse l'uomo così
come bene parodiò l'epica di Omero:
ladri senza vergogna, ciabattini e cercaguai barcollanti con esuberanti malizie. Per tutto
ciò essi incontrarono il favore dei Siracusani. Ma chiunque ascolti Boetus
non proverà nessuna delizia in Eubeo'". (699; a, b, c).
Il nome di Ermippo ricompare come autore di Giambi (ibidem, 700; d). |