E' lo storico che ha continuato l'opera di Filisto
alla corte di Dionisio II a Siracusa nel IV secolo a.C. Lo cita Diodoro
Siculo (XV, 94, 4) e Plutarco (Vita di Timoleonte) :
"Tuttavia Atani racconta che già durante la guerra contro Ippone e
Mamerco, a Milazzo si ammalò (Timoleonte; n.d.A.) di
glaucoma agli occhi in modo tale, che tutti ebbero la sensazione che era diventato cieco.
Ciò non ostante egli non desistette dall'assedio, ma continuò la guerra finché prese i
tiranni; appena fu tornato a Siracusa, però, depose la carica di comandante assoluto e
pregò i cittadini di esonerarlo dall'ufficio, ora che le operazioni si erano concluse nel
modo migliore". (Vite parallele, trad. di C. Carena, Einaudi, 1958)
Atanis quindi trattò anch'egli la storia della sua isola, nell'opera poderosa che Ateneo di Naucrati riferisce chiamarsi Sicilia, strutturata in 13
libri, che copriva l' arco di tempo che andava dall'ultima fase della tirannide di
Dionisio (metà del IV secolo), accuratamente definendo gli accadimenti legati al nome di
Dione, sino agli esiti dell'intervento esterno del condottiero Timoleonte. |